Progettiamo e realizziamo impianti di filtraggio per liquidi con filtri:
- in pressione a letto piano FLAT-BED
- con mezzi filtranti a perdere
- con mezzi filtranti permanenti a tessuto continuo T.B.F. Blow-Off
- a depressione di liquido LIQUID-VACUUM
- con mezzi filtranti a perdere
- con mezzi filtranti permanenti Wedge-Wire
- con mezzi filtranti permanenti con:
- tessuto continuo a ritorno interno T.B.F.
- tessuto continuo a ritorno esterno E.T.B.F.
- con mezzi filtranti permanenti in regime capillare SANDWICH-PANEL
- a prerivestimento PRE-COAT
- con filtri a letto piano
- con filtri primari a candele e filtri secondari a depressione di liquido
- con filtri primari a candele e filtri secondari in pressione a letto piano
- a regime capillare in pressione e in depressione
- con mezzi filtranti permananti
- MP – MULTIPLATE PANEL
- SP – SANDWICH PANEL
- CP – CHIPS PANEL
- SI – SPHERICAL INSERT PANEL
- HT – HIGHT TEMPERATURE PANEL
- con mezzi filtranti permananti
- a letto profondo
- con espansione del letto filtrante ad aria FILTRI A SABBIA
- con lavaggio del letto filtrante tramite scrubber idrociclonico DEEP-BED
- a gravita’
- a cestello
- manuali ed automatici
- singoli e dupllex
- a controlavaggio continuo CONTINUOUS
Nei processi di filtrazione industriale e nei parametri dei filtri per liquidi, spesso ci si preoccupa delle dimensioni delle particelle, presenti nel liquido di processo filtrato, al di sopra di un determinato valore richiesto, senza porsi i problemi: ne del quantitativo di tali particelle, ne del quantitativo e delle dimensioni delle particelle inferiori tale valore soglia.
Pertanto, parlare di grado di filtraggio, riferendosi esclusivamente alla granulometria del particellato solido presente in un fluido di processo industriale, non ha senso se al valore richiesto non viene associato il quantitativo massimo ammissibile per ogni differente classe di granulometria.
Le prestazioni di un filtro dovrebbero essere identificate da due unità di misura ad esempio: 20 μm con 250 p.p.m. di solidi sospesi contenuti nel liquido filtrato.
W.M.T. ha sviluppato una ricerca, negli scorsi anni, tesa allo studio ed alla classificazione dei processi di filtrazione industriale in funzione delle principali lavorazioni meccaniche sia di asportazione che di deformazione di materiale, quindi riferiti a processi di: lavorazione di macchine utensili, lavorazioni di laminazione o trafilatura; tesa a definire delle classi di filtraggio associate: alla lavorazione, al tipo di filtro da utilizzare per la lavorazione, ed al particellato solido massimo ammesso per ogni classe al fine di garantire la massima qualità al processo di lavorazione.
La portata del filtro dovrà essere determinata in funzione:
- dell’inquinante;
- del liquido di processo;
- della permeabilità del filtro.
Per la determinazione dei dati sopra riportati bisogna considerare i seguenti fattori di prova:
- Il campione del liquido di processo è stato prelevato all’utilizzo.
- I valori espressi costituiscono il valore medio ottenuto su campioni di liquido di processo prelevato prima e dopo il ciclo di auto pulizia del filtro.
- La concentrazione dei solidi sospesi è stata determinata filtrando ogni campione con reti di nylon calibrate da 5, 10, 20, 40, 60 e 100 μm non in modo sequenziale.
- I dati espressi sono la media di 345 sistemi di filtraggio testati per piú di un anno.